Mi sveglio, come al mio solito, verso le 6.30 e poco dopo le 7 scendo a fare un'ottima e abbondante colazione. Quella di oggi sarà una tappa di avvicinamento, prevalentemente pianeggiante, però piuttosto lunga: quindi mi serve un bel pieno di GPL (Glucidi+Proteine+Lipidi). 😋
Ovviamente, prima di dare inizio al viaggio, è d'obbligo un passaggio fotografico in Piazza Duomo.
Così come l'anno scorso ero uscito da Milano seguendo la ciclovia del Naviglio della Martesana, anche stavolta seguo una via d'acqua: il Canale Villoresi. Si tratta di un canale artificiale, realizzato nell'800, che collega il Ticino con l'Adda e il cui argine è stato adattato a percorso ciclopedonale.
Per andare a prenderlo esco da Milano in direzione nord, per la via Comasina, e poco dopo la tangenziale nord incrocio il canale ed inizio a seguirlo verso ovest.
Il tempo è bello, senza nuvole e - per ora - non eccessivamente caldo.
La ciclovia è piacevole e rilassante, almeno nei tratti fuori dai centri abitati, dove invece si perde un po' nel dedalo della viabilità urbana e non sempre è ben indicata. La traccia è prevalentemente sterrata, anche se con fondo molto buono; solo nell'ultima parte, evidentemente meno frequentata, si restringe fino a diventare un single track, che peraltro corre proprio a filo dell'argine e senza protezioni... se sbagli qualcosa finisci dritto dritto a mollo. 😱😅
Alle 12.30 raggiungo finalmente la Diga del Panperduto, dove il canale ha inizio. Qui trovo anche un simpatico bar e mi fermo per fare pausa pranzo. 🥪🥤
Quando rimonto in sella scopro che il single track mi ha lasciato un ricordino: la gomma anteriore è sgonfia. 🫤 Dev'essere un foro piccolo, perché la pressione è scesa lentamente. Provo a rigonfiarla per vedere se tiene, almeno per un po'. Riesco infatti ad arrivare fino a Sesto Calende, ma qui constato che si sta sgonfiando di nuovo. Quindi mi trovo una panchina all'ombra ed eseguo la sostituzione della camera d'aria.
A differenza del Lago di Como, che inizia già tra le montagne ("Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti..."), il Lago Maggiore, nella parte sud, è circondato da un territorio collinare. La strada che segue la riva orientale - quella percorsa da me - nella prima parte corre lontana dal lago, che si vede solo a momenti. Solo una volta raggiunta Laveno si comincia a costeggiarlo davvero e ad ammirarne gli scorci panoramici.
Sono ormai le 15 e adesso fa molto caldo! 🥵 L'aria è rovente, anche se ogni tanto dalle montagne arriva un refolo un po' più fresco.
Passo il paese di Luino e finalmente alle 17 arrivo a Maccagno, la mia meta di oggi, pochi km prima del confine italo-svizzero.
Su Google Maps ho trovato un albergo che proponeva una stanza a un prezzo non troppo alto. Si chiama Albergo Paradiso, è molto carino e confortevole. Ha anche un giardino in cui si può cenare. Stravolto come sono dal caldo, l'idea di mangiare all'aperto mi sembra improponibile... ma verso le 20, quando scendo per la cena, la musica è cambiata: il sole è sceso e c'è un piacevolissimo venticello che mi riconcilia col mondo. 🌬😄
Per fortuna domani inizierò ad addentrarmi tra i monti e troverò un po' di agognato fresco!