07 luglio
Tappa #9: il Colle del Nivolet

106 km   2552 m

Ora che sono giunto alla fine - formalmente l'ultima tappa è domani, ma la salita al Nivolet era concepita come ultimo atto del viaggio - posso dirlo: ho avuto un cu.. pazzesco! ๐Ÿคฃ

Mi riferisco al tempo, ovviamente: in questa estate "capricciosa", ho avuto 9 giorni di bel tempo su 10. E anche in quello brutto ho preso giusto una mezz'ora di pioggia.

Amici e parenti in varie parti d'Italia mi riferivano di pioggia battente, temporali, grandinate... Mentre io, invariabilmente, ogni mattina aprivo la finestra e vedevo cieli azzurri. ๐Ÿคฉ

Ma veniamo alla tappa odierna: come ho scritto nel resoconto di ieri, questa salita rappresenta per me un doppio record: è la maggior distanza e il maggior dislivello che io abbia mai coperto in un'unica salita: 53 km per 2300 m.

Ho deciso di partire presto perché il tempo è, sì, bello; ma le previsioni danno possibili temporali dalle 15. Quindi alle 7 faccio colazione e alle 7.20 sono in sella. Ho calcolato che, al mio ritmo di salita (considerando anche la stanchezza accumulata), dovrei essere su verso le 12.

I primi 10 km, fino a Locana, sono quasi pianeggianti. In effetti l'essere partito da così in basso ha un aspetto positivo: posso riscaldare i muscoli prima che inizi la salita vera.

L'ascesa ha un profilo parabolico , con la pendenza che aumenta progressivamente man mano che si sale di quota.

Le pendenze severe iniziano dopo Noasca (a circa 1000 m), con una serie di rampe fin oltre il 15%, che terminano in prossimità di Ceresole Reale.

Si tratta del centro più importante della valle, l'unico che presenti alcuni segni di turismo stanziale. Il suffisso Reale deriva dal fatto che il suo territorio era stato concesso a Vittorio Emanuele II come riserva di caccia. 

Oggi il paese sorge sulle rive dell'omonimo lago artificiale , creato negli anni venti del '900 per la produzione di energia elettrica.

Dopo un breve tratto in leggera discesa, la strada ricomincia a tirare, con pendenze spesso a doppia cifra, in direzione del traguardo successivo: il Lago Serrù. Anche questo è un lago artificiale creato per scopi idroelettrici.

Nel frattempo il paesaggio cambia lentamente sotto i miei occhi: da una vegetazione di quasi-pianura siamo passati alle conifere , che ora stanno cedendo a loro volta il passo alle praterie d'alta quota , su cui svettano cime rocciose e parzialmente innevate .

La strada è molto poco trafficata, essendo un giorno feriale. Si tratta infatti di una strada che viene percorsa solo per fini turistici, dato che termina ad un rifugio poco dopo il colle. Ovviamente vengo superato da alcuni gruppi di motociclisti; mentre di ciclisti ne incontro soltanto due. Me ne aspettavo di più, ma in realtà la penuria dipende solo dal fatto che io sono partito presto: una volta iniziata la discesa, infatti, ne inconterò parecchi che salgono.

Tra l'altro, dopo Ceresole ho la gradita sorpresa di trovare i cartelli per ciclisti come quelli visti in Francia .

Raggiunto con fatica il Lago Serrù (sono ormai a 2300 m e la stanchezza si fa sentire), c'è un altro breve tratto pianeggiante, fino ad un terzo laghetto , passato il quale iniziano le ultime rampe per arrivare al valico.

Raggiungo la vetta alle 12.20, esattamente a 5 ore dalla partenza. Insieme a me arriva un altro ciclista, superato all'ultimo tornante. Scambiamo qualche chiacchiera e mi scatta le foto che documentano l'impresa . ๐Ÿ˜…

Il panorama sulle vette circostanti è superbo . Rimarrei a lungo ad ammirarlo, ma noto che, mentre sul colle splende ancora il sole, sulla valle si stanno addensando grossi nuvoloni. Quindi mi lancio nella lunga ed appagante discesa: abbastanza tecnica nella parte alta e più ripida; decisamente più rilassante nella parte bassa.

A Noasca faccio una breve pausa pranzo e alle 15 sono di nuovo a Pont... perfettamente asciutto! ๐Ÿ˜„

I conti finali sui "numeri" del viaggio si faranno domani, all'arrivo a Torino. Ma intanto mi godo la soddisfazione per aver realizzato l'en plein di tutte le salite in programma. ๐Ÿ˜Ž

Il resto del pomeriggio trascorre in totale ozio (a parte la scrittura del resoconto ๐Ÿ˜‰) e in attesa della cena a (parziale) integrazione delle calorie consumate! ๐Ÿ๐Ÿ—๐Ÿฐ๐Ÿท๐Ÿ˜‹