Due parole

Su di me

Mi chiamo Andrea, sono di Roma e sono appassionato di montagna e di bici.

Ma non, come si potrebbe pensare, di mountain-bike: adoro pedalare sulle strade di montagna, assaporando la fatica della salita e l'adrenalina della discesa.

Amo la bici come mezzo di trasporto e di viaggio, perché è lenta e veloce allo stesso tempo. Lenta perché ti permette di osservare e gustare i luoghi che attraversi. Veloce perché puoi fare abbastanza chilometri per cambiare panorama tante volte nella stessa giornata.

Da alcuni anni avevo in mente l'idea di fare un cicloviaggio che culminasse con la "scalata" del mitico Passo dello Stelvio. Quest'anno, dopo il lungo inverno pandemico, ho deciso di dare corpo a questa idea.

Il viaggio

Il mio programma è di andare in treno a Verona e da lì partire pedalando verso nord. Non, però, seguendo la ciclabile dell'Adige; ma risalendo la costa orientale del Lago di Garda e attraversando le Alpi Retiche meridionali, fino a scedere a Merano. Poi la ciclabile della Val Venosta e finalmente lui: lo Stelvio.

Confidando nella clemenza di Giove Pluvio, conto di raggiungere la "vetta" al quinto giorno di viaggio. Dopodiché invertirò la marcia e punterò verso Trento, dove prevedo di concludere il viaggio.

Ho studiato il percorso e stabilito le tappe in modo abbastanza dettagliato, ma ho deciso di non prenotare nulla, ad eccezione della prima notte a Verona. Voglio scegliere dove fermarmi giorno per giorno.

Ho deciso di viaggiare da solo non per ripiego, ma per scelta. Mi capita spesso di fare uscite in bici da solo, ma non avevo mai fatto un viaggio in solitaria ed è un'esperienza che avevo voglia di provare. Forse mi piacerà, forse no. Lo saprò solo alla fine.

La mia intenzione è di raccontare giorno per giorno le mie impressioni di viaggio. Anche questa è una cosa che non ho mai fatto (non solo sul web, intendo, ma nemmeno su carta). Vediamo se mi riesce...

La bici

La mia cavalcatura per questo viaggio è una BTwin Triban 520 del 2015. Una solida e affidabile bici da cicloturismo, che negli anni passati ho utilizzato sia per le uscite giornaliere, sia per viaggi/vacanze di piĆ¹ giorni.

È stata lei a "portarmi" in cima tante salite, più o meno conosciute. Principalmente qui sulle montagne "di casa", in Lazio e Abruzzo (Campo Imperatore, Ovindoli, Terminillo, Guadagnolo, Campo dell'Osso e tante altre), ma anche sulle Alpi, specie in Dolomiti (i celeberrimi quattro passi: Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo, ma anche il Fedaia, il Giau, l'Alpe di Siusi e altre ancora).

L'anno scorso ho comprato una bici da strada pura, ma ho tenuto la gloriosa Triban per le uscite tipo gravel e, appunto, per i cicloviaggi.